Autunno 2024
Rahab
in Scrittura
Uno spettacolo spinoff di Cecilia, dai toni cupi. Racconta la leggenda maledetta della Regina delle Streghe di mare, dai tempi di Ulisse ai giorni d'oggi.
in Scrittura
Uno spettacolo spinoff di Cecilia, dai toni cupi. Racconta la leggenda maledetta della Regina delle Streghe di mare, dai tempi di Ulisse ai giorni d'oggi.
in Scrittura
Dedicato al paese di Trassilico, conosciuto nell'estate 2023 grazie al collettivo degli Skimmers, un paese della Garfagnana quasi sconosciuto ma che fa innamorare tutti. L'idea è quella di raccontarlo con la voce di Italo, il più appassionato divulgatore della storia del suo paese natale, ma nel monologo non ci saranno solo le sue storie, ma quelle di tutti gli abitanti conosciuti, che sapranno restituire l'anima di uno dei borghi più singolari di tutta Italia.
Inizialmente nasce come corto teatrale, ma che sto trasformando in uno spettacolo da un'ora.
Debutterà alla rassegna teatrale in commemorazione degli 80 anni dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema
Una narrazione corale di sei personaggi che raccontano una storia da sei punti diversi. Sei verità diverse su un eccidio offerte per un giudizio finale.
Siamo nel 1982, anni pesanti come il piombo, anni in cui la politica estremista combatteva a suon di bombe, uccisioni e gambizzazioni. e in questo contesto i sei protagonisti della storia si ritrovano per un evento che li tocca personalmente e che rievocare gli echi del tragico evento che li accomuna,
La storia, pur essendo di fantasia, nasce da testimonianze di episodi realmente vissuti 80 anni fa, raccontati con una narrazione che cammina sulla sottile lama della Verità.
Lo spettatore, giudice finale, al termine dello spettacolo deciderà in cuor suo quale delle verità far propria.
Lorenzo, Ginevra, Barbara e Tommaso
Sentivo il bisogno di scrivere qualcosa di diverso, di allontananrmi per un po' dal tema del cambiamento climatico, e così è nata la commedia LGBT - Lorenzo Ginevra, Barbara e Tommaso.
Una commedia sul mondo LGBT, dove non si vuole ridere di stereotipi, ma della situazione.
Un cenone di capodanno che Lorenzo e Ginevra, amici di infazia, fidanzati e a 9 mesi dal loro matrimonio, decidono di passare a casa invitando ciascuno i rispettivi amanti.
Una cena afrodisiaca a quattro, dove si va a scavare nelle vite e nelle relazioni dei quattro personaggi, una commedia con cui si riflette divertendosi, parlando di temi attuali per invitare gli spettatori a riflettere sul mondo che viviamo.
Quattro chiavi di lettura, almeno sono quelle che ho trovato rileggendo dopo mesi il racconto da cui nasce lo spettacolo.
Si parte da quella puramente narrativa, la più banale, ma al momento in cui ci si accorge che tutti gli eventi citati sono eventi di cronaca, la narrazione diventa una lente di ingrandimento per avvicinarci a quello che sta accadendo in Italia a causa del cambiamento climatico.
Ma queste sono le più semplici chiavi di lettura che si trovano nel racconto, la terza inizia a essere un po’ più raffinata, e la si percepisce dal parallelismo fra la vita del protagonista e gli eventi che (ri)vive, parallelismo che va a suggerire l’uroboro, il ciclo del tempo che si ripete, ma con un messaggio finale, che lascia lo spiraglio sulla possibilità di poter controllare il nostro destino.
Infine c’è la chiave di lettura legata alla ricerca di qualcosa che si è perso, una ricerca fisica, che porta il protagonista a girare l’Italia, per ritrovare qualcosa in sé stesso.
Ma c’è di più. Per me e solo per me, c’è una quinta chiave di lettura. Spesso cito cho ha detto: “chi non sa scrivere, scrive sempre di sé stesso”, e sono pienamente d'accordo perché mi domando come si possa avere un ego così grande da pensare che la tua vita di merda possa interessare a qualcuno? Poi penso ai Social e mi domando se sono strano io, o se lo è il mondo. In Fango secco però ho scritto molto di me: non sono io il protagonista, potrei dire che di strettamente personale non c'è solo l’ossessione di raccontare il cambiamento climatico, ma sento tutta la storia una metafora di una sfera molto privata della mia vita, una sfera che nulla ha a che fare con il clima o le notizie di cronaca citate.
Livorno
Il tema del Cambiamento Climatico è sempre più presente nella nostra vita, ma cosa vuol dire “vivere” il cambiamento climatico?
Già oggi in realtà lo stiamo vivendo, ma non ne abbiamo la percezione, o meglio, la maggior parte di noi non ce l’ha, ma già il vivere eventi atmosferici sempre più estremi è conseguenza della prima fase del cambiamento climatico.
Fra non troppi anni, anche l’Italia potrebbe entrare in una nuova fase di tutto questo, e sarà un susseguirsi lento e inesorabile di molti eventi che non riusciamo nemmeno a immaginare o comprendere a pieno: solo per citare alcune sfide a cui l’uomo sta andando incontro, basta pensare che i nostri figli e nipoti dovranno affrontare giornate con temperature sempre più alte, chi vive sulla costa dovrà confrontarsi con l’innalzamento del livello del mare, altrimenti con desertificazioni e siccità, oppure alluvioni, uragani e altri eventi meteorologici estremi, e si intensificherà il fenomeno delle migrazioni climatiche, migrazioni che oggi ha già colpito alcune isole del Pacifico.
Il progetto Diari di un cambiamento climatico della compagnia teatrale dei Leggendari, vuol portare un contributo per sensibilizzare le persone sulle tematiche legate al cambiamento climatico, affrontando per la prima volta questo percorso di sensibilizzazione con un approccio totalmente diverso da tutto quello che già esiste, ovvero far raccontare il cambiamento climatico a chi vivrà nel 2100, anno in cui anche l’Italia sarà entrata nella nuova fase se non verranno prese precauzioni.
Per questo nasce il progetto dei Diari di un cambiamento climatico, un progetto che non si vuole limitare al podcast e a questa piccola pubblicazione digitale, ma vuol diventare un progetto artistico a 360°, che possa usare più linguaggi per creare la sensibilizzazione ai temi del cambiamento climatico attraverso percorsi diversi, di cui questo testo è solo il primo passo di un percorso che durerà anni..
Partiamo da Livorno, ma è nostra intenzione andare anche oltre questo limite territoriale, immaginando azioni per replicare la nostra esperienza altrove.
Lo strano caso del dr Jekyll e di mr Holmes è un progetto nato durante il primo lockdown del 2020: un radidramma in 18 episodi dalla durata variabile dai 10 ai 25 minuti l'uno che riscrive in parte la vita del famoso investigatore Sherlock Holmes facendolo incontrare/scontrare con un altro grande protagonista letterario suo contemporaneo: il dr. Henry Jekyll ed il suo alter ego mr. Edward Hyde.
La storia si basa su un racconto scritto a quattro mani 15 anni fa da Ephraim e Pierluigi Pepe, che riusciva a mescolare in modo molto coerente le storie dei due personaggi, ma che nella sua trasmutazione radiofonica è cresciuta ulteriolmente, intrecciandosi con eventi e personaggi storici reali, cercando di prendere spunto anche da alcuni apocrifi di Holmes che riteniamo che completino il personaggio, altre opere letterarie o teatrali, magari anche citandole di sfuggita, tutto questo per creare un mondo che riesca a mescolare fantasia e realtà.
La registrazione sono avvenute durante il lockdown e il periodo delle zone gialle, arancione e rosse, spesso gli attori registravano a casa loro. Abbiamo coinvolto oltre 30 attori livornesi, quando riuscivamo a essere insieme, abbiamo registrato sempre in sicurezza (un orecchio attento può sentire l'effetto mascherina in alcune voci), oltre agli attori dei Leggendari, gran parte delle voci sono state prese dal Piccolo Teatro Città di Livorno, e sono stati coinvolti anche altri attori conosciuti a Livorno come Claudio Marmugi, Luca Salemmi, Andrea Gambuzza e altri che ci perdoneranno se non cito in questa pagina, che hanno partecipato in amicizia per piccoli cammeo.
Siamo agli inizi del 1700 e, anche se la casata dei Medici si è avviata al declino, Livorno sta diventando il più importante porto del Mediterraneo, ed ogni giorno molte persone arrivano o partono dal suo porto.
Cecilia è una giovane donna, figlia di un importante mercante francese che da anni vive nella città toscana. Nonostante la giovane età, la vita di Cecilia è ricca di esperienze importanti, legate a storie che ancora oggi vengono ricordate in città e nei libri e ripercorrendo la sua vita grazie ai dialoghi e alla sua narrazione a tratti scanzonata e leggera, e in altri cupa e drammatica, scopriremo attraverso le sue emozioni degli aspetti della storia di Livorno che sopravvivano ancora oggi ed altri ritrovati sotto un cumulo di polvere e riportati alla memoria.
Grazie a un lavoro di ricerca durato tre anni, la storia riesce a intrecciare nel suo filo narrativo sei leggende di mare che si stanno dimenticando, con personaggi e fatti storici realmente accaduti, in una trama dove si sfida lo spettatore a scoprire quali eventi siano reali, leggendari o fantastici.
Adattamento teatrale
Il ritorno alla scrittura passa da un nuovo adattamento, anci TRE adattamenti per tre atti unici da circa 25 minuti, ispirati da tre episodi della fortunata serie. Mistero, omicidi e tanta ironia, in puro stile Hitchcock Presenta.
Gli studi, poi il lavoro e altre vicende mi hanno allontanato molto dalla scrittura, ma non dal teatro. Mi sono adagiato su copioni già esistenti, ma non tutti gli anni, in 6 anni ho portato in scena, Harvey, La pazzia di Re Giorgio e il musical di Notre Dame de Paris chiamato da una scuola di canto per cui feci anche la regia video e il montaggio di alcuni video proiettati durante le canzoni, ma c'era qualcosa che mancava...
... e Carmina Burana
Dopo due adattamenti ecco vedere la luce il primo copione originale.
All'epoca cantavo in un coro, e avevamo studiato i Carmina Burana, e mi era preso il pallino di usare il coro come colonna sonora dal vivo durante lo spettacolo.
Ne parlo con Diego Collaveri, che anche lui stava muovendo i primi passi nel mondo della scrittura. Mi propone di guardarmi il film Fratello dove sei? dei fratelli Coen, per magari fare un adattamento della storia per poi infilarci il coro. Inutle dire che ho amato subito quel film. Così con Diego lavoriamo alla trama dello spettacolo rimanendo piuttosto fedeli al film, infatti l'inizio dello spettacolo ricorda moltissimo l'inizio del film, ma poi durante la scrittura ho dovuto stravolgere molto di quello che avevamo scritto, altrimenti sarebbe stato impossibile seguire i brani di Carl Orff, e di Fratello dove sei? è rimasta solo l'idea di riambientare l'Odissea.
Sono nati i miei primi personaggi originali, tra cui la Regina Ecuba e il Re Priamo che mio padre ha giustamente insistito per farli parlare in rima. Questa intuizione è stata forse la ciliegina sulla torta.
Ricordo lo spettacolo come una grande pazzia (70 persone in scena: 50 coristi e 20 attori), ma anche come un grande divertimento! Tutti gli attori erano in piena confidenza con tutto lo spettacolo, tanto da poterci fare scherzi in scena.
Ricordo anche che alla prima del giovedì eravamo più persone in scena che in sala, ma abbiamo avuto la (o) Fortuna che ci fosse un giornalista che ci fece una recensione molto positiva, e le successive repliche (specialmente quella di sabato e domenica) abbiamo dovuto mandar via spettatori!
Adattamento teatrale
Appena uscito dalla scuola di recitazione, avevo già il pallino della scrittura e della regia. Così passai l'estate a scrivere l'adattamento teatrale dei primi volumi del manga di Masakatsu Katsura Video Girl Ai.
All'epoca il fumetto spopolava, e fu molto difficile riuscire ad avere uno spazio in cartellone nella stagione del Piccolo Teatro Città di Livorno, ma grazie a Luciano e Claudio riuscii ad avere una data ad Aprile, eccezionalemente la quinta data di una stagione che solitamente era composta da 4 spettacoli.
Il teatro fu un tutto esaurito per 4 giiorni, e poi andammo alla rassegna Piccoli Palcoscenici a Mestre, dove vincemmo il primo premio come miglior spettacolo e come migliore attore.